MSL Chute

Il paracadute del Mars Science Laboratory è scosso dal vento di Marte
Credit: NASA/JPL/L'Università dell'Arizona

Animated GIF Sette immagini sono state riprese dalla HiRISE tra il 12 agosto del 2012 e il 13 gennaio del 2013 e mostrano dei visibili cambiamenti nel paracadute (in basso, ancora attaccato allo scudo termico in alto). Nelle prime quattro immagini si vedono solo piccoli cambiamenti, forse spiegabili dalle differenze nella geometria di ripresa e di illuminazione della scena.

Ad un certo punto tra l’8 settembre e il 30 novembre dello scorso anno, c’è stato un rilevante cambiamento con il quale la falda del paracadute rivolta a sudest (verso il basso a destra) è stata ripiegata all’interno, così che il paracadute ora ricopre un’area più piccola. Nello stesso tempo parte del materiale scuro eiettato dall’impatto dello scudo termico è diventato più chiaro, forse a causa della deposizione di polvere sospesa nell’atmosfera.

Un altro cambiamento è avvenuto tra il 16 dicembre e il 13 gennaio, quando il paracadute si è spostato di poco verso sudest- Questo movimento può essere in grado di rimuovere la polvere accumulata e di mantenere il paracadute pulito, ciò può spiegare come mai il paracadute del Viking 1 (che è atterrato su Marte nel 1976) rimanga ancora oggi visibile.

Il paracadute del MSL è il più grande mai costruito per l’atterraggio su di un altro pianeta, avendo un diametro di circa 21,5 metri (qui è visibile un'immagine di riferimento, cortesia JPL). I vuoti tra le sezioni bianche e arancio delle vele hanno impedito al paracadute di strapparsi durante la fase di discesa su Marte.

Qui è visibile una ripresa in 3D del paracadute sul terreno. Le funicelle del paracadute sono state realizzate in Technora, una fibra simile al Kevlar. Il loro colore è giallo crema e questo è il motivo per cui non sono visibili nelle immagini, al contrario di quelle visibili nell’immagine della discesa del modulo di atterraggio della sonda Phoenix, funi che in quel caso erano bianche.

Alfred McEwen (3 aprile 2013)
Traduzione: Roberto Gorla