Cratere su un terreno ricco di detriti e ghiaccio
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Cratere su un terreno ricco di detriti e ghiaccio
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Questa immagine mostra una porzione di un terreno ricco di detriti ad Est dell’Hellas Basin (bacino di Hellas). Terreni simili a questo sono molto frequenti su Marte nelle zone attorno a montagne isolate. Le rocce che si staccano dalla parte alta della montagna, cadendo si depositano nell’area circostante. La parte più a Sud dell’immagine completa mostra la base della montagna che con i suoi detriti caduti a valle ha generato il terreno mostrato nella foto. Nella parte Nord dell’immagine troviamo invece il confine di quest’area che mostra un evidente rialzato rispetto al terreno più a Nord liscio e scuro.

Recentemente lo strumento SHARAD(Shallow ground-penetrating radar – radar per l’esplorazione del terreno a bassa profondità) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter insieme all’HiRISE, ha rilevato la presenza di una grande quantià di acqua mista a polveri e detriti di diversa natura. L’acqua è la causa principale dell’aspetto che questo terreno ha assunto, particolarmente evidente con le immagini ad alta risoluzione riprese con l’HiRISE. I tanti solchi paralleli presenti nel terreno indicano che le rocce si sono mosse lentamente rimanendo sempre solide, un processo noto come scorrimento viscoso o scorrimento plastico, che in inglese prende il nome di “creep”. Le varie buche e collinette potrebbero essersi formate quando i detriti ricoprirono il ghiaccio incrinato e in fase di sublimazione (passare direttamente dallo stato solido a quello gassoso).

Possiamo usare questa immagine anche per studiare i piccoli crateri da impatto visibili in quest’area. Terreni come questi hanno sempre pochissimi crateri rispetto alle zone circostanti. La caduta di meteoriti che generano i tipici crateri da impatto avvengono in modo omogeneo su tutta la superficie di Marte, questo può vuol dire che il terreno è di più recente formazione rispetto a quello circostante oppure che i processi di erosione presenti su questo terreno non sono presenti nelle zone circostanti.

La presenza di acqua nel sottosuolo di questa regione è un buon indizio di ciò è successo. Un altro indizio è la presenza del cratere visibile al centro dell’immagine: un cratere diverso dai quelli che siamo abituati a vedere. Alcuni crateri sono “invertiti” ovvero hanno la parte centrale più alta rispetto ai bordi.

Crateri come questi devono essere stati modificati nel tempo, quindi si può affermare che il terreno circostante era attivo al momento dell’impatto. Per questa ragione non è possibile stimarne l’età contando il numero di crateri come si fa per altri luoghi, tuttavia usando tale cratere è possibile studiare il processo che ha modificato il terreno attorno ad esso.

Traduzione: Pasquale Sciarretta

 
Data di acquisizione
28 marzo 2008

Ora su Marte
3:10 PM

Latitudine (centrata)
-41.3°

Longitudine (Est)
104.0°

Altitudine della sonda
254.7 km

Scala originale dell’immagine
51.0 cm/pixel (con 2 x 2 binning) e gli oggetti di 153 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
50 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
2.1°

Angolo di fase
76.5°

Angolo di incidenza del Sole
75°, e il Sole è localizzato 15° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
51.2°, primavera settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

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Nero e bianco:
proiettato (417 MB)

Colore IRB:
proiettato (197 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
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Colore IRB:
proiettato  (80 MB)
non proiettato  (189 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (370 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (358 MB)

Colore RGB:
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3D
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Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.