Increspature formate dal vento all’ interno di tracce su pendii montani
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Increspature formate dal vento all’ interno di tracce su pendii montani
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Le tracce sui pendii che si trovano comunemente nelle regioni equatoriali di Marte, ricche di polvere, sono state viste nelle immagini trasmesse da tutte le sonde, dalle prime missioni Mariner alla più recente missione della Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).


Le tracce formate di recente sono tipicamente più scure del terreno circostante e sembrano dissolversi (cioè, diventare più chiare) con il passare del tempo. Le tipiche caratteristiche di questi solchi sono la partenza da una sorgente puntiforme, una traccia che si divide in due, la deflessione attorno o sopra ostacoli come piccoli massi o bordi di crateri, l’ allargamento al di sotto dell’ area di partenza fino ad alcune centinaia di metri di larghezza e la lunghezza fino a due chilometri.

Per la loro formazione sono stati proposti numerosi modelli interpretativi, sia “asciutti” che “bagnati”. Sebbene non esista un unico modello universalmente accettato, finora una osservazione chiave è consistita nel fatto che le tracce non sembrino avere un rilievo topografico. Tuttavia alcune immagini della HiRISE provenienti dai primi sette mesi di osservazione mostrano chiaramente che le tracce siano in realtà in rilievo: l’ interno di esse è più basso del terreno circostante. Ci sono anche molte incisioni sui pendii di Marte che non sembrano essere in rilievo, ma questo dipende dal fatto che esso è al di sotto della capacità di risoluzione della HiRISE.

 La scoperta che le tracce sono in rilievo fornisce un indizio importante: perché ciò avvenga deve essere in azione un fenomeno che porti alla rimozione di sedimenti. Esistono diversi processi, sia bagnati che asciutti, che sono in grado di rimuovere del materiale. Un piccolo corso d’ acqua allo stato liquido che scorra sulla superficie potrebbe scavare queste tracce, ma l’ acqua esposta alla superficie di Marte non è stabile nelle attuali condizioni fisiche. E’ anche possibile che avvenga uno scorrimento di acqua sotto la superficie, ricoperta da uno strato isolante di materiale.

Un’ altra evidenza che andrebbe a favore dell’ ipotesi “umida” è l’ individuazione di sali, di nicchie o di canali al di sopra del punto di origine, o di tracce che si formino all’ intersezione di due strati geologici differenti (per esempio, strati impermeabili e permeabili). Tuttavia, fino ad ora, casi simili non sono stati documentati. Così, un processo “asciutto” continua ad essere interessante e uno di questi potrebbe essere una valanga asciutta di polvere.


Ulteriori analisi delle tracce sui pendii hanno fornito la prova di modificazioni intervenute alle stesse. Esse consistono in strutture a forma di cresta, che sono state spiegate come increspature formate dal vento. Questi corrugamenti stanno ad indicare che oggi su Marte avviene il processo della “saltazione” dei granelli all’ interno delle tracce e che tale processo è probabilmente avvenuto nel recente passato. La saltazione consiste nel trasporto di materiali grossolani operato da una massa fluida che li sposta per salti successivi.

Traduzione: Roberto Gorla

 
Data di acquisizione
07 gennaio 2007

Ora su Marte
3:39 PM

Latitudine (centrata)
4.6°

Longitudine (Est)
245.8°

Altitudine della sonda
264.8 km

Scala originale dell’immagine
di 26.5 cm/pixel (con 1 x 1 binning) a 106.0 cm/pixel (con 4 x 4 binning)

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
4.6°

Angolo di fase
50.1°

Angolo di incidenza del Sole
55°, e il Sole è localizzato 35° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
162.8°, estate settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
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Colore RGB:
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Nero e bianco:
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Colore IRB:
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JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
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Colore IRB:
proiettato  (144 MB)
non proiettato  (389 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (168 MB)

Colori combinati RGB:
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Colore RGB:
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3D
Proiettato, risoluzione ridotta (PNG)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.