Un ghiacciaio di tipo alpino
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Un ghiacciaio di tipo alpino
ESP_019213_2210
Inglese   

twitter 

SFONDO
800
1024
1152
1280
1440
1600
1920
2048
2560


Sulla Terra i ghiacciai sono comuni ad elevate altitudini dove la neve si accumula ogni anno nelle valli di montagna. Una volta che il manto nevoso diventa abbastanza spesso e compresso da diventare ghiaccio solido, esso inizia a scorrere verso valle e diventa un ghiacciaio. Ad altitudini più basse questi “ghiacciai alpini” si formano più spesso sui versanti esposti a nord, dove l’ illuminazione solare è limitata e lo scioglimento delle nevi è lento.

Recentemente su Marte sono state scoperte essere comuni alle medie latitudini alcune morfologie del terreno che ricordano i ghiacciai alpini.
Questa immagine mostra un esempio di tali strutture a 41 gradi di latitudine Nord. La neve ed il ghiaccio si sono accumulati in una valle montana visibile nella parte meridionale dell’ immagine, dove la testata della valle (chiamata “circo glaciale”) è stata gradualmente scavata dal ghiaccio che scorre lentamente. Questo flusso di ghiaccio è rivelato da lunghe linee affusolate, chiamate “morene laterali”, creste di terreno e di detriti rocciosi trasportati fin qui dalle zone dei circhi glaciali.

In questa immagine sembra che il flusso proveniente da questi circhi abbia ricoperto l’ orlo Sud di un grande cratere che si trova a Nord nell’ immagine, riempiendolo di ghiaccio. Una volta riempito il cratere, il flusso di ghiaccio ha aperto una breccia nel bordo Nord e si è diffuso nella pianura circostante. Questi ripidi strapiombi vengono chiamati “cascate di ghiaccio” e sono analoghi alle cascate d’ acqua. Le cascate più recenti spesso presentano superfici fratturate e spezzate dove il flusso finisce dentro i crepacci. Esaminando immagini ad alta risoluzione come questa, gli scienziati possono misurare la velocità e lo spessore del flusso di ghiaccio.

Attualmente Marte è freddo, con una temperatura media globale di 68 gradi centigradi sotto lo zero. Marte è anche un posto molto secco ed in superficie il ghiaccio è instabile dappertutto, tranne che nelle calotte polari. Il ghiaccio esposto sulla superficie evaporerebbe senza nemmeno sciogliersi, secondo il fenomeno fisico della sublimazione. Tuttavia, in passato i cambiamenti climatici hanno fatto sì che la neve ed il ghiaccio rimanessero allo stato solido sulla superficie marziana e che si formassero masse glaciali spesse centinaia di metri. In questa immagine, la superficie visibile è formata da regolite (detriti di roccia e suolo) e non si vede ghiaccio. Il ghiaccio potrebbe essere presente appena sotto la superficie, protetto da questa coperta di detriti.

Traduzione: Roberto Gorla

 
Data di acquisizione
01 settembre 2010

Ora su Marte
3:25 PM

Latitudine (centrata)
40.9°

Longitudine (Est)
51.4°

Altitudine della sonda
299.1 km

Scala originale dell’immagine
29.9 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 90 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
8.8°

Angolo di fase
42.6°

Angolo di incidenza del Sole
51°, e il Sole è localizzato 39° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
141.8°, estate settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (749 MB)

Colore IRB:
proiettato (336 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (368 MB)
non proiettato  (318 MB)

Colore IRB:
proiettato  (100 MB)
non proiettato  (250 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (192 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (187 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (248 MB)
3D
Proiettato, risoluzione ridotta (PNG)
JP2 per scaricare

Etichette per i prodotti
Nero e bianco
Colore
Colori combinati IRB
Colori combinati RGB
Prodotti EDR

Prodotti fotografici
“Drag & drop” per usare con HiView, oppure clicca per scaricare.

NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.