Crateri a raggi in Elysium Planitia
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Crateri a raggi in Elysium Planitia
ESP_018352_1805
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Questa immagine mostra un cratere “raggiato” nella regione di Elysium Planitia, la seconda, per estensione, area vulcanica su Marte.

I crateri a raggi sono caratterizzati da nitide linee di materiale eiettato dall’ impatto che si diramano dal loro centro in tutte le direzioni, creando un disegno che ricorda una stella. Originariamente si pensava che questi crateri fossero presenti solo sulla Luna, su Mercurio e su alcune delle lune di Giove e di Saturno, e che pertanto si formassero solamente sulla superficie di corpi celesti che non avessero un’ atmosfera.


Questa convinzione è cambiata quando la telecamera THEMIS della sonda Mars Odyssey ha iniziato a riprendere la superficie di Marte ed i crateri raggiati sono diventati visibili nelle immagini all’ infrarosso. I raggi sono generalmente composti sia dal materiale espulso dall’ impatto che, nel caso dei crateri più grandi, da gruppi di crateri secondari generati sempre dall’ impatto.

Nel terreno dove il cratere si è formato si trovano formazioni composte da creste sinuose, leggermente rialzate rispetto al suolo circostante. Queste formazioni potrebbero essere spinte verso l’ alto dalla pressione del terreno sottostante ed è possibile che siano il risultato dell’ espansione di flussi di lava che si raffredda, un fenomeno predominante in quest’ area. Sebbene la superficie sia attualmente coperta da un materiale polveroso dai toni chiari, ciò che sta al di sotto è presumibilmente un materiale basaltico più scuro, portato alla luce dai crateri più grandi.

Questo particolare cratere è abbastanza vicino ad un altro cratere a raggi più grande, chiamato Zunil, da poter essere in realtà uno dei suoi crateri secondari. I crateri secondari hanno in genere un alveo meno profondo e sono spesso di forma non perfettamente circolare a causa della velocità e dell’ angolo di impatto più bassi. Questo cratere è di forma quasi circolare: visibili all’ interno e vicino ai bordi del cratere si trova il materiale eiettato e massi di grandi dimensioni.

Il cratere è circondato da una struttura raggiata di materiale eiettato, leggermente più scura, probabilmente composta da grani di materiale più fine portati fin qui dall’ impatto. Il centro del cratere appare meno profondo di quanto ci si potrebbe aspettare da un impatto primario ad alta energia, ma per misurare accuratamente il rapporto tra la profondità e la larghezza del cratere sarebbe necessario un modello in rilievo del terreno ed utilizzare una funzione matematica di scala, al fine di decidere se questo sia o meno un cratere secondario.

Traduzione: Roberto Gorla

 
Data di acquisizione
26 giugno 2010

Ora su Marte
3:24 PM

Latitudine (centrata)
0.5°

Longitudine (Est)
163.1°

Altitudine della sonda
274.6 km

Scala originale dell’immagine
54.9 cm/pixel (con 2 x 2 binning) e gli oggetti di 165 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
50 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
7.6°

Angolo di fase
48.6°

Angolo di incidenza del Sole
55°, e il Sole è localizzato 35° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
109.8°, estate settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
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Colore IRB:
proiettato (86 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
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non proiettato  (99 MB)

Colore IRB:
proiettato  (27 MB)
non proiettato  (88 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (189 MB)

Colori combinati RGB:
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Colore RGB:
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.