Cratere da impatto in bilico sull’orlo di un canyon
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Cratere da impatto in bilico sull’orlo di un canyon
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Questa immagine mostra l’intersezione tra diverse strutture geologiche e l’immenso sistema di canyon della Valles Marineris.

La struttura circolare presente nel terreno è ciò che resta di un cratere da impatto ed ha un diametro di circa 4 Km. Subito a sud, il terreno compie un salto di 4000 metri. Se si pensa al cratere come a un foro eseguito con un enorme trapano e alle pareti del canyon come a una brusco taglio di una strada, entrambe queste caratteristiche ci permettono di osservare l’interno del terreno circostante.

Sulle pareti Nord del cratere e su quelle in direzione Est-Ovest della parete del canyon, è possibile individuare strati ben distinti di rocce lunghi centinaia di chilometri. Questi strati sembrano sporgere dalle pareti del precipizio in quanto sono composti da minerali più resistenti all’azione erosiva degli agenti atmosferici, mentre il restante materiale della parete è meno resistente è forma pendii più graduali.


In questa foto la presenza delle ombre permette di distinguere chiaramente i salti di pendenza e quindi gli strati di rocce più dure. Questi strati sono stati poi ricoperti da detriti e sabbia trasportati dal vento, dall’acqua o dalla lava e cenere dei vulcani. Lo spessore degli strati e la sequenza con cui si susseguono può fornire informazioni sui diversi eventi (ed un eventuale ciclo di ripetizione) che si sono verificati e responsabili della formazione di queste regioni mediante l’accumulo di materiale.

L’interazione tra il materiale espulso dal cratere e le pareti canyon aggiunge al luogo fotografato un ulteriore interesse. Normalmente, quando avviene un impatto su una superficie stratificata, il materiale dal centro del cratere viene spinto in basso oppure spinto verso l’alto e in direzione che lo porta all’esterno del cratere (formando così un foro nel terreno), allo stesso tempo il suolo circostante si rigonfia e forma un bordo relativamente netto come visibile nelle pareti nord e sud-est del cratere di questa immagine. Tuttavia, la parete sud-ovest del cratere è invece ampia e si estende fino a portarsi molto lontano dal centro del cratere facendo assumere una forma non circolare oltre a contenere pezzi discontinui del bordo. E’ possibile che la vicinanza del cratere al bordo del canyon lo abbia deformato a causa dell’erosione ed espansione del canyon stesso il quale ha quindi fatto franare il bordo sud-ovest del cratere, inoltre è anche possibile che il cratere abbia spinto parte delle pareti del canyon rendendole più fragili e accelerando quindi l’azione erosiva.

In entrambi i casi, è comunque possibile imparare quali sono i danni indotti dall’impatto di un meteorite nel terreno appena sotto il bordo del cratere stesso; la resistenza e struttura dei materiale post-impatto sulle pareti del cratere; gli effetti dell’impatto sugli strati lontani e sotto il cratere; processi erosivi, crescita del canyon e formazione del cratere.

Traduzione: Pasquale Sciarretta

 
Data di acquisizione
09 maggio 2010

Ora su Marte
3:17 PM

Latitudine (centrata)
-11.7°

Longitudine (Est)
312.2°

Altitudine della sonda
262.3 km

Scala originale dell’immagine
26.2 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 79 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
6.2°

Angolo di fase
65.1°

Angolo di incidenza del Sole
61°, e il Sole è localizzato 29° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
88.5°, primavera settentrionale

JPEG
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Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.