Crateri che scompaiono
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Crateri che scompaiono
ESP_014097_1120
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I crateri da impatto che si formano a latitudini elevate di Marte spesso scompaiono più in fretta di quelli che si formano nelle regioni equatoriali. Il cratere ripreso in questa immagine è riconoscibile a malapena.

Con il passare del tempo, i crateri scavati nel ghiaccio, in particolare quelli pù grandi, collassano. Il rapporto tra la profondità ed il diametro diminuisce nel tempo con il diminuire della profondità del catino del cratere. I crateri diventano piano piano più “soffici” e più smussati, finendo con il dissolversi nel terreno circostante, fino a che di loro rimane solo una struttura circolare sul terreno piatto, prima della loro definitiva scomparsa. Più grande è il cratere, più veloce è il collassamento.



Il motivo del degrado dei crateri è in parte dovuto al riempimento operato dalla neve o dalla polvere ed al crollo delle pareti del cratere ed in parte anche a processi che producono quelle strutture superficiali che si possono vedere in questa immagine della HiRISE. Ma la principale ragione della riduzione della profondità è la presenza di ghiaccio nel terreno a queste latitudini marziane, ed il ghiaccio non ha molta resistenza. Alle temperature più calde che si trovano nelle regioni interne del Sistema Solare, il ghiaccio in genere fluisce più facilmente della roccia, così il ghiaccio non è in grado di sostenere la struttura del cratere altrettanto bene come la roccia. Il cratere collassa quando il ghiaccio incomincia a rifluire verso la superficie.


Tutti i processi sopra indicati sono stati probabilmente all’opera in questi crateri: recentemente essi sono stati percorsi da trombe d’ aria che hanno lasciato le tracce scure visibili nell’immagine.

Traduzione: Roberto Gorla

 
Data di acquisizione
29 luglio 2009

Ora su Marte
2:45 PM

Latitudine (centrata)
-67.9°

Longitudine (Est)
59.8°

Altitudine della sonda
247.6 km

Scala originale dell’immagine
24.8 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 74 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Stereografica polare

Angolo di emissione
0.2°

Angolo di fase
56.1°

Angolo di incidenza del Sole
56°, e il Sole è localizzato 34° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
312.2°, inverno settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (744 MB)

Colore IRB:
proiettato (329 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (470 MB)
non proiettato  (502 MB)

Colore IRB:
proiettato  (147 MB)
non proiettato  (352 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (91 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (81 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (351 MB)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.