Rottura di un bolide e successivo impatto
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Rottura di un bolide e successivo impatto
ESP_011618_1885
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Il team di studiosi che utilizza l’MRO Context Imager (CTX) ha trovato sulla superficie di Marte molti crateri di recente formazione e questo ha reso necessario l’uso di HiRISE per uno studio approfondito.

Insiemi di crateri, come quelli dell’immagine, sono molto frequenti e di solito i singoli crateri hanno un diametro di circa 1 metro. Questi insiemi di crateri sono creati da meteoriti che si frantumano nell’atmosfera e precipitano tutti nella stessa area (di poche centinaia di metri di ampiezza). L’esempio mostrato qui è il risultato di un impatto avvenuto tra Maggio 2003 e Settembre 2007. Ci si rese conto della presenza dei crateri solo nel Marzo 2008 in una immagine a bassa risoluzione ripresa dalla CTX, ma successivamente si scoprì la presenza dei crateri in una immagine precedente che risaliva a Settembre 2007.

La stessa zona fu fotografata nel Maggio 2003 dalla telecamera THEMIS a bordo del Mars Odyssey, ma nelle immagini riprese dal questa sonda il cratere non era visibile. Per cui i crateri devono essersi formati tra Maggio 2003 e Settembre 2007. I segni scuri visibili attorno a questi crateri sono creati dalle conseguenze dell’impatto che ha spostato la polvere superficiale portando allo scoperto gli scuri strati rocciosi sottostanti.

Ciò che rende insolito questo insieme di crateri è la presenze della linea scura tra i due crateri più grandi. L’ipotesi sulla sua formazione è la seguente: il meteorite originario si è rotto in due pezzi dalle dimensioni simili oltre ad una serie di detriti più piccoli, i due pezzi principali sono caduti l’uno vicino all’altro e nello stesso istante. Le onde d’urto dei due impatti si sono scontrate creando nel terreno la linea scura, una linea in cui è stata tolta la polvere superficiale scoprendo gli strati rocciosi sottostanti più scuri.

In un anno Marte è colpito da migliaia di questi piccoli meteoriti. Un numero simile di piccoli oggetti cadono anche sulla Terra ma per fortuna non riescono a raggiungere la superficie perché si disintegrano nell’alta atmosfera.

Traduzione: Pasquale Sciarretta


 
Data di acquisizione
17 gennaio 2009

Ora su Marte
3:46 PM

Latitudine (centrata)
8.6°

Longitudine (Est)
46.8°

Altitudine della sonda
273.6 km

Scala originale dell’immagine
27.4 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 82 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
5.9°

Angolo di fase
64.1°

Angolo di incidenza del Sole
58°, e il Sole è localizzato 32° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
193.2°, autunno settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (367 MB)

Colore IRB:
proiettato (181 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (155 MB)
non proiettato  (205 MB)

Colore IRB:
proiettato  (55 MB)
non proiettato  (188 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (92 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (87 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (173 MB)
3D
Proiettato, risoluzione ridotta (PNG)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.