Crinali arcuati e burroni
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Crinali arcuati e burroni
PSP_001816_1410
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Questa osservazione mostra le creste arcuate e i burroni presso un cratere nell’emisfero meridionale di Marte. Marte possiede molti luoghi in cui si trovano assieme dorsali curvate e strapiombi, è per questo che alcuni ricercatori suggeriscono la loro coesistenza sia il risultato dello stesso procedimento.

Per contro, il dibattito sulla presenza di una relazione tra le due formazioni e sulla loro origine rimane aperto in quanto sono molte le zone su Marte dove crinali arcuati o burroni sono stati identificati separatamente. Le regioni chiare in questa immagine sono coperte di
ghiaccio, probabilmente di origine idrica, stagionalmente depositato e in evaporazione.

In fondo al cratere si notano delle creste che assumono un atteggiamento ondulato. Queste sembrano essere parallele alla parte superiore delle cavità dei burroni (nella parte più alta). Le creste ondulate assomigliano ai detriti accumulati di origine glaciale che troviamo sul pianeta Terra. Questi cumuli di detriti si formano alla base di pendii ricoperti di
neve, quando detriti rocciosi si frammentano, si separano, cadono e si accumulano in fondo ai versanti.

A coprire le medie latitudini di Marte vi è un’area ricoperta, ritenuta ricca di ghiaccio. Questa zona riguarda aree dalle diverse caratteristiche topografiche e molto probabilmente è coperta da un grande strato di polvere che vi si è mescolato formando un ammasso di “ghiaccio polveroso”. E’ ignoto il modo in cui i crinali arcuati si siano formati
su Marte, ma si pensa siano il risultato di massicci crolli di sezioni coperte e ricche di ghiaccio.

I burroni che si vedono in queste immagini presentano una diversa serie di caratteristiche morfologiche. La gola che si trova al centro dell’immagine è profondamente segnata da un’ampia cavità, mentre, nella parte del versante occidentale del cratere (a sinistra), i burroni rivelano piccole rientranze e stretti canali. Molti di questi canali paiono originarsi da uno dei sottili strati che si osservano lungo questa parete (osservate l’immagine). E’ possibile che dell’acqua proveniente dal sottosuolo, lungo questi strati, abbia contribuito alla formazione delle gole. Spostandoci tutto a sinistra nell’immagine, notiamo un canyon estendersi fino alla cresta del pendio. L’acqua che sgorgava in questa gola è probabile
provenisse da uno dei suoi strati, ma che poi il versante abbia subito un processo di erosione a monte ed un crollo che ha portato all’estensione della cavità fino al bordo del cratere.

Nota: le righe che a sinistra dell’immagine a piena risoluzione si vedono alternarsi sono effeti dovuti alla fotocamera e non caratteristiche proprie del suolo marziano.

Traduzione e audio: Marco Di Paolo

 
Data di acquisizione
15 dicembre 2006

Ora su Marte
3:44 PM

Latitudine (centrata)
-38.7°

Longitudine (Est)
194.0°

Altitudine della sonda
253.5 km

Scala originale dell’immagine
25.4 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 76 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
0.6°

Angolo di fase
72.5°

Angolo di incidenza del Sole
73°, e il Sole è localizzato 17° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
151.0°, estate settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
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Colore IRB:
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Colori combinati IRB:
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Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.