Megabreccia nel cratere di Holden: eloquenti prove di un evento improvviso e violento
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Megabreccia nel cratere di Holden: eloquenti prove di un evento improvviso e violento
PSP_001666_1530
Inglese   

twitter 

SFONDO
800
1024
1152
1280
1440
1600
1920
2048
2560


Questa immagine riprende la porzione sud-occidentale delle terrazze e del fondo del cratere Holden situato a sud-est di Margaritifer Terra.

La breccia è una roccia che tipicamente consiste in frammenti rocciosi di diverse dimensioni e forme che sono stati spezzati, trasportati e cementati insieme durante un evento geologico improvviso, come una frana, una piena o la formazione di un cratere. Se non fosse per le dune sabbiose di colore scuro disperse qua è là, questa immagine potrebbe ingannare facilmente anche un esperto e portarlo a pensare che essa sia in realtà la fotografia ravvicinata di un esemplare di breccia da impatto.

Il prefisso “mega” sta a significare che la breccia consiste di materiale ‘clastico’, costituito da frammenti di roccia, in genere più grandi di un edificio. L’enorme formazione clastica vicino al centro della foto ha dimensioni colossali, di 50 per 25 metri. Il cratere di Holden ha probabilmente subito estese alterazioni ad opera dell’acqua corrente, ipotesi supportata dal fatto che si osserva il prosciugamento e la deposizione di materiale nel cratere a partire da un ampio canale, denominato Uzboi Valles, che è penetrato all’interno del bordo sud-ovest di Holden.

Anche se è possibile che la megabreccia si sia formata a causa di un rilascio catastrofico di acqua all’interno del cratere, un’ipotesi più probabile risiede nell’impatto che ha creato Holden, che è cavità di circa 150 chilometri di diametro. Il cratere Popigai, che si trova sulla Terra e che è grande la metà di Holden, presenta un esempio simile di megabreccia con rocce megaclastiche di dimensioni paragonabili.

Sulla Terra, un deposito di megabreccia generato da un impatto meteorico si trova in genere sepolto sotto il fondo del cratere, pertanto queste rocce potrebbero essere state portate alla luce su Marte dall’erosione verticale operata dall’acqua che un tempo scorreva attraverso la Uzboi Valles.

Traduzione: Roberto Gorla

 
Data di acquisizione
04 dicembre 2006

Ora su Marte
3:41 PM

Latitudine (centrata)
-26.8°

Longitudine (Est)
325.3°

Altitudine della sonda
260.1 km

Scala originale dell’immagine
26.0 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 78 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
7.4°

Angolo di fase
62.0°

Angolo di incidenza del Sole
68°, e il Sole è localizzato 22° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
145.1°, estate settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (766 MB)

Colore IRB:
proiettato (442 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (336 MB)
non proiettato  (335 MB)

Colore IRB:
proiettato  (100 MB)
non proiettato  (355 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (178 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (180 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (334 MB)
Etichette per i prodotti
Nero e bianco
Colore
Colori combinati IRB
Colori combinati RGB
Prodotti EDR

Prodotti fotografici
“Drag & drop” per usare con HiView, oppure clicca per scaricare.

NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.